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Page by Andrea Barenghi

Quelle che seguono sono *REALI* dichiarazioni riportate sui moduli di denuncia post-incidente (tipo CID):

  1. Andando a casa ho girato nella villetta sbagliata e mi sono scontrato con un albero che non ho.

  2. L'altra vettura mi ha urtato senza dare avviso delle sue intenzioni.

  3. Mi sono scontrato con una pompa di benzina proveniente dall'altra direzione.

  4. Un camion si e scontrato con la faccia di mia moglie.

  5. Un pedone mi ha colpito ed e finito sotto la mia auto.

  6. Il tipo barcollava in mezzo alla strada. Ho dovuto sterzare diverse volte prima d'investirlo.

  7.  Mentre tentavo di uccidere una mosca, mi sono scontrato con un palo del telefono.

  8. Avevo comprato diverse piante. Arrivato a un incrocio, una di queste mi si fece davanti coprendomi la visuale; ecco perché non vidi l'altra macchina.

  9. Ho guidato per 40 anni; poi mi sono addormentato al volante e ho avuto un incidente.

  10. Giungevo all'incrocio, quando improvvisamente apparve un cartello di stop dove non era mai apparso. Non riuscii a fermarmi in tempo.

  11. Per evitare di colpire il paraurti della macchina davanti, stirai il pedone.

  12. Una macchina invisibile usci, da chissà, dove, urto' la mia auto e scomparve.

  13. Avevo detto alla polizia che non ero ferito, ma togliendomi il cappello ho scoperto di avere il cranio fratturato.

  14. Il pedone non aveva idea di dove scappare, cosi, io andai verso di lui.

  15. Il palo della luce si stava avvicinando. Stavo tentando di schivarlo, quando mi venne addosso.

Articolo sullo sport: Lo Sci.

Tempo di vacanze sulla neve, di discese mozzafiato e di code alle seggiovie, di polenta e vino rosso. Frequentando da diversi anni le varie località sciistiche italiane mi sono reso conto che esistono innumerevoli varietà di sciatori, tutte particolari e tutte chiaramente riconoscibili. Inutile dilungarsi, anche perché il tempo è denaro e il denaro è poco e se lo spendete tutto per rimanere collegati a leggere questa scemate… Prenderò in considerazione solo due categorie: i professionisti e i pericoli pubblici. Il sottoscritto appartiene ad un’altra specie, quella dei gatti delle nevi.

Professionista: sci da competizione, tutta ergonomica, occhiali schermati, bastoncini ultraleggeri, schizza sulle piste a velocità spaventose e per fermarsi apre il paracadute o lancia un’ancora di titanio. Il suo unico scopo è quello di abbassare il tempo in una ipotetica gara, non prima però di aver alzato il gomito al rifugio, uno sobrio non farebbe mai delle pazzie del tipo: scendere in picchiata su una pista “nera” con la sciarpa che nel frattempo si è slegata e ti copre gli occhi, oppure infilarsi in un canalone ghiacciato senza prima aver fatto testamento.

Pericolo pubblico: sci di plastica del supermercato, tuta del nonno (collezione autunno-inverno Seconda Guerra Mondiale), senza bastoncini perché li ha persi dopo due metri, occhiali da vista con lenti rinforzate e tanta ma tanta paura, sua e degli sciatori che lo incrociano. Per prendere lo skilift impiega venti minuti, quando finalmente è arrivato in cima, se non sviene, rimane una buona mezzora a pensare dove è meglio passare, se nella neve fresca o su un bel lastrone di ghiaccio. Se non si decide un amico bastardo ma pratico, lo agevola con una bella spinta alle spalle. A quel punto inizia la tragedia: il novello sciatore acquista velocità e inizia a scendere a valle in due modi, rotolando come una valanga e rompendosi una gamba oppure schiantandosi contro il primo sciatore di passaggio. 

 

TELEFONATA TIPICA AD UN QUALSIASI UFFICIO PUBBLICO (Comune, Regione, Ministero…)

 Il povero utente, costretto a telefonare ad un ufficio pubblico per avere delle informazioni si mette fiduciosamente al telefono di buona mattina e inizia a comporre il numero dell’ufficio desiderato: al primo tentativo suona occupato, ma come già alle otto del mattino? Semplice, avranno spostato di proposito la cornetta per andare a fare la pausa caffè, riprova una seconda volta, dopo 10 squilli parte il disco che con voce metallica dice: “Questo ufficio è aperto dal lunedì al giovedì (il venerdì non si capisce perché non debbano mai lavorare) dalle nove alle dodici e dalle due alle cinque”.

Non rimane che aspettare le nove e telefonare nuovamente, tanto per cambiare è occupato, al settimo tentativo si trova libero ma non risponde nessuno e non parte nemmeno il disco, alla ventesima prova finalmente una vocina dall’altro capo del filo:

Ufficio: Ufficio del …. Desidera! (no guardi ho chiamato per sapere come stavate)

Utente: Buon giorno, vorrei un’informazione sulle modalità di pagamento della tassa 2975/6BIS

Uf.: Un attimo che le passo l’incaricato

musichetta per cinque minuti buoni e intanto la bolletta lievita

Uf.: Pronto, mi dica

Ut.: Buon giorno come dicevo al suo collega avrei bisogno di un’informazione sulla tassa…

Uf.: Ah no, per le informazioni deve chiamare l’ufficio Relazioni col pubblico (perché voi cosa siete, l’ufficio per il bollettino della neve?)

Ut.: Per favore, potrebbe passarmi la telefonata, grazie

altra musichetta e il tempo che scorre inesorabile

Uf.: Si cosa vuole?

Ut. Buon giorno vorrei sapere se per il pagamento della tassa 2975/6BIS si può utilizzare il bollettino che mi hanno dato in posta

Uf.: Eh non saprei un attimo che chiedo al collega……. Ma lei provi a pagare con quello che ha se poi non va bene le mandano la multa a casa

Ut.: Ma quale multa, mi scusi, le sto appunto chiedendo come devo fare!

Uf.: Io non lo so, provi a chiamare l’Intendenza 

Ut.: Ma il numero del servizio utenti è il vostro, non sapete dirmi come devo comportarmi?

Uf.: Ma guardi, siamo sotto organico e poi sono quasi le quattro e dobbiamo chiudere, richiami domani

A questo punto la persona che chiama inizia a bestemmiare in turco, chiede il nome di chi parla e immancabilmente cade la linea (o meglio in ufficio mettono giù la cornetta), oppure se è molto calmo la telefonata continua così:

Ut.: Come state chiudendo? Manca ancora un’ora alle cinque

Uf.: Eh ma dobbiamo mettere a posto i documenti (mettere a posto che cosa che non fate una cippa da mattino a sera!) e comunque a lei ho già detto tutto quello che sapevo

click, fine della trasmissione

MANUALI E AFFINI

Nel momento in cui si acquista un qualsiasi elettrodomestico, dalla lavatrice che entra in funzione automaticamente senza che voi lo vogliate, al frigorifero che compra gli alimenti dal supermercato senza che voi lo sappiate (e poi vi addebita il conto) vi viene consegnato anche un voluminoso manuale. Il suddetto manuale si presenta scritto in 23 lingue (eschimese e tailandese compresi) ma la parte italiana si compone di poche paginette incomprensibili, tradotte probabilmente da un norvegese di madre lingua canadese. Le informazioni sono confuse e imprecise, dopo quaranta minuti di lettura non si capisce più se l’oggetto comperato possa fungere da tagliaerba o da forno elettrico. Il simpatico supporto cartaceo è corredato da un foglietto su cui sono riportate le avvertenze da seguire:


-non immergere in acqua salata oltre i 200 metri
-non maneggiare senza guanti protettivi in amianto
-non gettare tra le fiamme
-non utilizzare in ambiente domestico
-non adatto ai bambini sotto il metro e quaranta

a questo punto il povero acquirente non sa cosa fare e si chiede: “Ho comprato una macchina per il caffè o una barra di uranio radioattivo?"
Niente paura, basta rivolgersi al supporto tecnico, chiamando il numero di telefono impresso sulla confezione, ah la confezione è quel coso di cartone che avete usato per la cuccia del cane oppure per coprire il vetro della macchina. No problem, si va per tentativi: al primo rischierete di dar fuoco alla cucina, al secondo farete saltare la corrente nei comuni limitrofi, al terzo vi beccherete una denuncia per rumori molesti. Dopo sei ore di tentavi più o meno pericolosi per la vostra incolumità e quella dei vostri cari avrete due possibilità: tenere il misterioso oggetto chiuso in un armadietto e non usarlo mai, oppure aspettare Natale e regalarlo a vostra suocera.

CITAZIONI VARIE

Il coraggio non mi manca. E’ la paura che mi frega
Antonio Albanese

Il software è come il sesso: è meglio quando è gratis
Linus Torvalds

Chi va piano va sano e viene tamponato poco lontano
Marcello Marchesi

Se la prima volta non ti riesce, il paracadutismo non fa per te
Legge di Murray

Non è bello ciò che è bello. Figuriamoci ciò che è brutto.

Non sono vegetariano perché amo gli animali, il fatto è che odio le piante.
Whitney Brown

Se fai bollire un acquario ottieni una zuppa di pesce, ma è molto difficile che raffreddando la zuppa di pesce ritorni ad avere l'acquario
Secondo Principio della Termodinamica

Meglio una gallina oggi che un uovo domani.
il gallo

E Dio disse "Pkunzip Universo".

Fai attenzione quando leggi libri di medicina. Potresti morire per un errore di stampa.
Mark Twain

Credo che si dovrebbero pagare le tasse con un sorriso. Io ci ho provato, ma loro volevano i soldi.

Ero un bambino prodigio. Impiegavo sempre meno di sei mesi per fare i puzzle, anche se sulla scatola c'era scritto "dai 2 ai 5 anni"
Claudio Bisio

A me le ragazze belle non dicono niente, dico davvero non mi dicono proprio niente, non mi dicono niente non mi telefonano non mi scrivono, niente di niente

Per smettere di bere ho provato con la psicanalisi. Ora bevo sdraiato su un divano
Boris Makaresko

L'esperienza e' quella cosa meravigliosa che ti permette di riconoscere un errore ogni volta che lo commetti
F.P.Jones

La mia ragazza a letto era bravissima. E non ero il solo a dirlo
Diego Parassole

Credevo di essere un amante eccezionale, finchè non scoprii che lei aveva l'asma.

Mia moglie dice che sono troppo ficcanaso. O almeno così scrive nel suo diario

I giornalisti incorruttibili esistono. Ma costano di più
Ellekappa

Mamma a Natale faceva il tacchino. Una pessima imitazione
Mario Zucca

Ho fatto l'amore con Control. Domani provo con Alt Gr.

Chi trova un amico trova un tesoro. Chi trova un tesoro se ne fotte dell'amico
Ivan Della Mea

Una cipolla al giorno leva tutti di torno

La mia maestra cominciò la carriera insegnando in un nido. Dovette smettere per le vertigini
Mario Zucca

Amore ed odio spesso coincidono, infatti io l'amante di mia moglie lo odio
Maurizio Sangalli

Uno dei vantaggi del bowling rispetto al golf è che raramente si perdono le bocce
Don Carter

Quando un uomo porta dei fiori a sua moglie senza motivo, un motivo c'è
Molly McGee

Mia moglie ed io siamo stati felici per vent'anni. Poi ci siamo incontrati
Rodney Dangerfield

La stupidità degli altri mi affascina, ma preferisco la mia
Ennio Flaiano

Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di una persona un giornalista
Karl Klaus

Sono contrario all’aborto. Uccidere un essere umano prima che nasca è una dimostrazione di impazienza
Ronald Topor

Per giocare a golf non è necessario essere stupidi però aiuta
George Bernard Shaw

Non discutere mai con un idiota. La gente potrebbe non notare la differenza
Arthur Bloch

(Grazie ad Andrea Garavaglia per il prezioso contributo)

VACANZA (DIS)ORGANIZZATA

La meta per una vacanza viene quasi sempre decisa all’ultimo momento, quando ormai i posti più belli sono strapieni e si è costretti a fare i salti mortali e proprio nell’istante in cui si teme di dover passare a casa tutto il mese di luglio, salta fuori l’amico con una proposta dell’ultimo minuto. Due settimane in una isoletta esotica del Pacifico, prezzo irrisorio, volo charter A/R, servizio di pensione completa. Convinto subito, nella valigia il minimo indispensabile altrimenti si paga troppo di tasse doganali e si parte. Primo impatto con l’aereo, terrificante, è un velivolo della Seconda Guerra Mondiale, battente bandiere del Burkina Faso. Una volta imbarcati si tarda a partire perché il pilota sente strani rumori provenire dalla carlinga e non si fida a decollare. Per trovare un altro pilota occorrono due ore. Finalmente l’aereo si stacca dalla pista, e nel contempo si stacca dall’aereo un nugolo di pezzi metallici, ma nell’interfono la hostess tranquillizza tutti, sono pezzi superflui che tanto non servono!

Al termine di un viaggio degno di un girone dantesco, si atterra e un pulmino (o meglio forse trent’anni fa era un pulmino) conduce i turisti al villaggio. Il suddetto villaggio è circondato da una recinzione elettrificata per evitare che gli ospiti cerchino di fuggire, i bungalow assomigliano a dei bunker antiatomici, caldissimi, senza un filo di luce e talmente piccoli che bisogna dormire in piedi come i cavalli. Ma in vacanza si rinuncia a qualche piccola comodità pur di osservare un paesaggio paradisiaco, peccato che abbiate scelto il periodo dei monsoni, piove ogni dieci minuti e soffiano raffiche di vento a 200 km/orari. La soluzione è stare barricati nella hall a contare i giorni che mancano per tornare a casa.

La sera, però, si anima e inizia il divertimento. Primo gioco organizzato dagli animatori: svuotare le camere da letto che si sono allagate durante l’uragano; successivamente caccia al serpente velenoso che si è introdotto in cucina e per finire occorre estinguere un principio di incendio provocato dal funzionamento difettoso dell’impianto elettrico. Le conseguenze sono abbastanza simpatiche, non si dorme, non si mangia e non si vede nulla.

Buone vacanze!

RACCONTO SUI DIFETTI DELLA COMUNICAZIONE

Un giorno una signora, col marito e i due figli decise di fare una gita in campagna. Durante il viaggio trovarono una vecchia casetta di proprietà di un pastore e gli chiesero se avrebbe potuto affittagliela per l’estate. Il pastore acconsentì e gli fece visitare la casa.

Una volta rientrati in città la signora si ricordò di non aver visto il bagno e scrisse una lettera al pastore:

“Signor pastore, siamo la famiglia che vorrebbe affittare la sua casetta, non ho visto il W.C., potrebbe dirmi dove è situato?”

Il pastore credendo si riferisse al santuario di West Call rispose:

“Si trova a circa 15 km dalla casa e si può raggiungere in macchina, a piedi o in bicicletta. Siccome c’è sempre molta gente conviene partire di buon mattino e portarsi la colazione al sacco. Contiene 30 persone sedute e 100 in piedi. Mentre si attende di entrare si può sostare nel parco oppure prendere il sole lungo il fiume. Quando si entra viene consegnato un foglio che deve durare un mese, chi arriva in ritardo può usare il foglio del vicino. Si canta tutti in coro e ci sono degli altoparlanti per permettere di sentire anche a coloro che rimangono fuori.”

 Politica

In una calda serata estiva Emilio Fede muore e si trova alle porte del Paradiso al cospetto di san Pietro. La parete di fondo è immensa e tutta coperta di orologi che segnano ore diverse. Incuriosito, Emilio Fede chiede a san Pietro a cosa servano tutti quegli orologi.
"Vedi, caro Emilio," gli dice san Pietro "questi non sono comuni orologi, sono misuratori di bugie. Quando una persona nasce le viene assegnato un orologio con le lancette sulle dodici e ogni volta che dice una bugia le lancette girano."
"E di chi è quell'orologio?" chiede Emilio Fede.
"E' di Madre Teresa di Calcutta," gli risponde san Pietro "segna mezzogiorno, significa che madre Teresa ha sempre detto la verità".
"E di chi è quell'altro orologio che segna le due?"
"E' di Albert Schweitzer, vuol dire che ha detto solo due bugie in tutta la sua vita".
"E dov'è l'orologio di Silvio Berlusconi?" chiede il garrulo Emilio. 

"Non lo troverai su questa parete," gli risponde grave san Pietro "l'ho messo nel mio ufficio. Sai, lo uso come ventilatore."

 

(Grazie a Fabio per il contributo)

IL COMPUTER, QUESTO SCONOSCIUTO

 

Viviamo in un mondo ipertecnologico, governato da microchip e fibre ottiche, eppure c’è ancora qualcuno che non sa usare il videoregistratore o ancora peggio il computer. Non dico per programmare e gestire un server di rete ma più semplicemente per scrivere una lettera con Word o una tabella degli orari della palestra con Excel. Conosco gente giovane (ragazzi e ragazze, ma molto più spesso ragazze) che non è in grado nemmeno di accendere un PC, e quando ci riesce rimane imbambolata con una faccia idiota davanti alla schermata principale di Windows.

Quando tentano di usare il mouse. riescono a farlo cadere dalla scrivania oppure lo usano come un pedale del tipo delle macchine da cucire E’ impossibile far imparare le funzioni basilari ad un neofita dell’informatica, dopo pochi minuti sarete indotti al suicidio , o all’omicidio.

Una mia amica per preservare il proprio computer da un attacco di virus, in inverno, lo copre con una coperta di lana. In seguito alle mie rimostranze ha deciso di mettergli un termometro nel drive per i floppy in modo da controllarne la temperatura.

Arriviamo ora al tasto più dolente: Internet, la rete delle reti per Antonomasia (ma anche per Francesca, Lucia, Claudia e via dicendo). Molte persone acquistano un PC per poter navigare sulla rete ma si accorgono di non saper installare un modem, configurare Explorer e nemmeno mandare un messaggio di posta elettronica. A quel punto telefonano piangenti ad un conoscente (a me sarà successo seimila volte) per chiedere aiuto. Dopo due ore di spiegazione telefonica, mentre voi parlate di account e POP server e dall’altro capo del filo vi rispondono con dei cosa? come?, desistete dal tentativo e vi recate a casa del mentecatto informatico. Vi ritrovate in un mare di cavi e cavetti , tutti rigorosamente ingarbugliati, a cercare di risolvere i danni creati dal proprietario: il computer visualizza le informazioni in cirillico, legge tre hard disk e vi prepara un caffè (ma dovete inserire la moneta nel lettore CD).

Il pasticcio ormai è compiuto, si butta via il tutto e al diavolo l’informatica!

PENSIERI SCONNESSI

Sono chiuso in casa da diversi giorni, il televisore è rotto e guardo con interesse la radio. Fuori piove e dentro c’è il sole. Mi decido ad uscire da questa gabbia, il canarino è stufo di vedermi. E’ notte e il sole splende nel cielo stellato, salgo in macchina e l’accendo, prende fuoco in pochi minuti e allora proseguo a piedi. Mi sento nervoso e ricomincio a fumare anche se non avevo mai iniziato. Un pensiero mi bussa alla porta dell’anticamera del cervello, non trova nessuno e si allontana. Cammino per diversi minuti che si confondono con le ore, mi perdo in un bicchiere d’acqua e rischio di annegare. Vedo passare un uomo che conta: è un ragioniere.

Non sento più le gambe, le chiamo e mi dicono che stanno tornando a casa, le seguo camminando sulle braccia a testa in giù. Le chiavi sono sotto lo zerbino che non si vuole alzare, entro dalla finestra e trovo il bagno allagato: alla lavatrice si sono rotte le acque.

E’ tardi e devo studiare, domani ho l’esame del sangue.

 

LA CATENA DI S. ANTONIO

 

Ciao, il mio nome è Arild Ovesen. Soffro di malattie rare e mortali, cattivi risultati scolastici, estrema verginità, paura di venire rapito e ucciso mediante elettroshock anale, e senso di colpa per non aver inoltrato 50 miliardi di catene di Sant'Antonio mandatemi da persone che pensano davvero che se uno le inoltra, la povera piccola bambina di 6 anni a Foligno con un capezzolo in fronte riuscirà a procurarsi abbastanza denaro per toglierlo prima che i genitori la vendano al Circo Orfei. Prima di tutto devi mandare questa lettera a 7491 persone entro i prossimi 5 secondi. Se non lo farai, a causa di uno strano virus la ventolina dentro il pc si metterà a girare al contrario e vi risucchierà' il processore. Dopo una serie di lampi di colore blu dal vostro lettore cd (se avete il masterizzatore è peggio) uscirà il totem (o tantra) della buona sorte che ha già fatto il giro del mondo tre volte vi metterà sulla tastiera e vi farà il carretto, indipendentemente se siete donne o uomini. Per ogni messaggio che manderete all'indirizzo boccaloni@cheregalo.it una associazione donerà ¼ di dollaro per comprare un aereo all'aviazione americana che servirà per tirare giù un'altra funivia in Italia. E per ogni mail che manderete alla Microsoft o che manderà un'altra persona dopo avere ricevuto l'informazione da voi vi verrà portata una pizza quattro stagioni a casa vostra da Bill Gates in persona.

Ecco il programma: mandala a 1 persona: 1 persona si incazzerà perché gli hai mandato una stupida catena di Sant'Antonio. Mandala a 2-5 persone: 2-5 persone si incazzeranno perché gli hai mandato una stupida catena di Sant'Antonio. Mandala a 5-10 persone: 5-10 persone si incazzeranno perché gli hai mandato una stupida catena di Sant'Antonio, e forse valuteranno l'opportunità di sopprimerti. Mandala a 10-20 persone: 10-20 persone si incazzeranno perché gli hai mandato una stupida catena di Sant'Antonio, e faranno saltare te, la tua casa, la tua famiglia e il tuo gatto in aria. Erode Scannabelve, un pediatra mannaro di Trieste, non spedì a nessuno questa mail: dei suoi tre figli uno cominciò a drogarsi, il secondo entrò nel Partito Umanista e il terzo si iscrisse a Ingegneria dei Materiali. Turiddu Von Wasselvitz, un allenatore di farfalle da combattimento austro-siculo, si fece beffe di questa mail ad alta voce, e in quello stesso istante gli esplose la testa. Meo Smazza, pornodivo shakespeariano, non diede alcun peso a questa mail: ignoti gli riempirono un profilattico di azoto liquido, e lui se ne accorse solo dopo averlo indossato. Un tizio che conosco non ha diffuso questa mail e ha disimparato a andare in bicicletta. Se inviate questo messaggio a tutti coloro che conoscete, perderete 2 minuti (e tutti i vostri amici) ma contribuirete a salvare la vita di un bambino. 

Se non lo farete vi cadrà addosso un pianoforte a coda.
 

 

 

 

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Ultimo Aggiornamento: 14/03/2004